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CICLO DI INCONTRI SULLE DISCRIMINAZIONI INTERSEZIONALI

L’Università degli Studi di Milano, con l’impegno del team di Human Hall, e il Comune di Milano propongono un ciclo di incontri sul tema delle discriminazioni intersezionali. Gli appuntamenti sono dedicati alle interazioni tra diversi fattori di discriminazione: il genere, la religione, la nazionalità, le etnie, la lingua, analizzandone le conseguenze sui più vulnerabili.

INIZIATIVE

LE OPPORTUNITÀ?
NASCONO CON I DIRITTI

Parla Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano

Perché il Comune di Milano ha deciso di sostenere il Ciclo di incontri sulle discriminazioni?

Per l’amministrazione il tema dei diritti è una priorità. Lo è sempre stata. Perché una città deve essere sostenibile non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale. All’inizio del 2023, ad esempio, ha preso il via “Mentorship Milano”, il primo progetto di empowerment femminile aperto all’interno del “Patto per il Lavoro”. Ma la discriminazione non riguarda solo il genere.

I seminari, infatti, analizzano le discriminazioni in modo “intersezionale”. Perché questo approccio è decisivo?

È fondamentale perché le discriminazioni sono interconnesse. Di recente ho letto un libro sull’ageismo, cioè sulle discriminazioni basate sull’età. È una forma di discriminazione probabilmente meno pesante e discussa rispetto ad altre, ma è forse la più diffusa. Perché c’è sempre un momento in cui si viene definiti troppo giovani o troppo anziani . È successo anche a me, da giovane ma anche da donna. Che tu sia italiano o di origine straniera, uomo o donna, le discriminazioni si sommano.

Si è deciso di dare agli incontri una “casa”, nel vero senso della parola: si tengono nella Casa delle donne…

La tecnologia ha portato effetti positivi. Favorisce le possibilità di esserci e partecipare, anche a distanza. Ma c’è un aspetto che solo la presenza fisica può dare: il recupero del contatto umano, uno scambio fatto anche di abbracci e sorrisi. Incontrarsi in un ambiente accogliente e familiare, come la Casa delle donne, aiuta a costruire un rapporto più diretto, forte e coinvolgente.

Qual è il contributo che si aspetta da Human Hall?

Per rispondere, parto da un episodio recente. Ho letto un tweet di un signore che raccontava come la moglie fosse stata fermata mentre passeggiava e derisa per la sua pelle scura.Ho pensato a lungo a quali potessero essere le parole giuste per chiedere scusa, a nome della città. Anche a Milano, che ha messo i diritti al centro della propria azione, avvengono episodi come questo. Non possiamo più permettercelo. È quindi necessario, sempre, chiedersi se viviamo in una città accessibile. Se Milano è davvero aperta ai migranti, alle donne, alle persone con disabilità. Da Human Hall, quindi, mi aspetto soprattutto due cose: il monitoraggio di ciò che accade, perché serve mantenere alta l’attenzione, e un approccio scientifico per trovare soluzioni concrete. Vogliamo creare una città inclusiva, socialmente sostenibile, accessibile.

Milano è davvero una città inclusiva?

Il concetto di hub è importantissimo, perché non è più possibile compiere un’analisi basata sul singolo fattore discriminatorio. Il quadro cambia totalmente se si parla di minori o stranieri con disabilità. Un approccio integrato consente di cogliere le peculiarità nel loro complesso.

I diritti sono un tema etico. Ma non solo.
In che modo si legano alle competenze del suo assessorato, Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro?

Non c’è sviluppo senza accessibilità. Le discriminazioni, oltre a essere un tema di diritti, sono anche un tema economico. La parità di genere, ad esempio, vale 7 punti di PIL. Sette punti di PIL sono una spinta enorme per lo sviluppo del Paese, realizzata non attraverso una produzione maggiore ma, semplicemente, per aver dato alle donne parità di accesso al contesto lavorativo. Questo è, tra i tanti possibili, l’esempio evidente di come non ci possa essere sviluppo economico senza inclusione.

Parla Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano

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